Sabato mattina in 9 ci troviamo alla galleria, il prezioso aiuto del Cecchi ci permette di parcheggiare i fuoristrada a 30 minuti dall'ingresso. Lo squadrone composto da Lollo, Simona, Marc, Leonardo, Alessio, Michele, Ivy, Marco ed io si incammina verso la grotta, la discesa è fluida, interrotta da qualche servizio fotografico; Leonardo annota con attenzione sul suo prezioso taccuino ogni piccolo dettaglio geologico, e risponde con precisione alle nostre assillanti e a volte scontate domande.
Arivati a -900 spostiamo il campo in una grossa galleria a -950, piazziamo le amache ed il necessario per la notte, e dopo una bella cena accompagnata da buon vino e tante discussioni ci infiliamo nei sacchi a pelo.
La mattina seguente partiamo per le esplorazioni, Loris e Alessio continuano la risalita di Lollo, io e Michele andiamo a risalire sul fondo, Leonardo e Marco invece escono in giornata, dopo aver raggiungono il sifone terminale, gli altri fotografano. Io e Michele iniziamo ad arrampicare una frattura percorsa da un intenso flusso d'aria che nei punti stretti aspira la polvere del trapano! A tratti è intasata da detriti pericolanti e durante un'operazione di pulizia ci vediamo sparire 3m di pavimento sul quale avevo arrampicato e camminato pochi istanti prima, lasciando Michele in spaccata con il fiato ed il culo sospeso! Terminati i materiali facciamo retro front e ci dirigiamo verso il campo. Io e Simona andiamo a cercare Lollo ed al termine della risalita vediamo una bella galleria di un centinaio di metri che termina su un passaggio stretto, al di là la galleria continua con le pareti colate di calcite bianchissima e con tanto di aragoniti ed eccentriche. Troviamo Loris ed Alessio con un sorriso da 1600 denti, che ci raccontano che sopra c'è un piano freatico altrettanto interessante.
Torniamo al campo a rifocillarci ed a riposarci; il giorno seguente ci concentriamo tutti al ramo di Aragon per fotografare, rilevare e finire di esplorare, purtroppo però il ramo sembra per ora non regalarci altro, l'aria si infila in un pertugio impercorribile anche per Simona, e le altre arrampicate sembrano andare a stringere.
Comunque con 500m di nuovo rilevo, tante nuove foto e 300m di nuove gallerie chiudiamo anche questo campo, che porta Chimera ormai vicina ai 4.5Km di sviluppo.
Stefano Del Testa (Herba).Arivati a -900 spostiamo il campo in una grossa galleria a -950, piazziamo le amache ed il necessario per la notte, e dopo una bella cena accompagnata da buon vino e tante discussioni ci infiliamo nei sacchi a pelo.
La mattina seguente partiamo per le esplorazioni, Loris e Alessio continuano la risalita di Lollo, io e Michele andiamo a risalire sul fondo, Leonardo e Marco invece escono in giornata, dopo aver raggiungono il sifone terminale, gli altri fotografano. Io e Michele iniziamo ad arrampicare una frattura percorsa da un intenso flusso d'aria che nei punti stretti aspira la polvere del trapano! A tratti è intasata da detriti pericolanti e durante un'operazione di pulizia ci vediamo sparire 3m di pavimento sul quale avevo arrampicato e camminato pochi istanti prima, lasciando Michele in spaccata con il fiato ed il culo sospeso! Terminati i materiali facciamo retro front e ci dirigiamo verso il campo. Io e Simona andiamo a cercare Lollo ed al termine della risalita vediamo una bella galleria di un centinaio di metri che termina su un passaggio stretto, al di là la galleria continua con le pareti colate di calcite bianchissima e con tanto di aragoniti ed eccentriche. Troviamo Loris ed Alessio con un sorriso da 1600 denti, che ci raccontano che sopra c'è un piano freatico altrettanto interessante.
Torniamo al campo a rifocillarci ed a riposarci; il giorno seguente ci concentriamo tutti al ramo di Aragon per fotografare, rilevare e finire di esplorare, purtroppo però il ramo sembra per ora non regalarci altro, l'aria si infila in un pertugio impercorribile anche per Simona, e le altre arrampicate sembrano andare a stringere.
Comunque con 500m di nuovo rilevo, tante nuove foto e 300m di nuove gallerie chiudiamo anche questo campo, che porta Chimera ormai vicina ai 4.5Km di sviluppo.
Foto archivio SpG: Gallerie freatiche di -1000, Abisso Chimera, Carcaraia.
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