Via Vittorio Emanuele, Castelnuovo Garfagnana (Lucca)

venerdì 31 luglio 2009

Abisso Chimera: un anno di esplorazioni.











Era giugno 2008 quando mi accingevo a fare quattro passi verso Santiago di Compostela.Gli amici del gruppo speleo mi avevano salutato calorosamente e nessuno, ne io ne loro, sapevamo cosa ci stesse riservando il futuro. Ero prossimo a Santiago quando mi cominciano ad arrivare notizie di un buco ventoso, stretto ma che sembrava avesse deciso di essere violato. Al mio rientro mi precipito subito al gruppo e mi accorgo che qualcosa è cambiato. C'è un luce nuova negli occhi di quei personaggi che da 2 anni avevo cominciato a frequentare abbastanza spesso. Mi raccontano, con frenesia tipica del tossico in astinenza, che la Buca del Selcifero ormai era un ricordo dei reggiani e che, passate le tre strettoie, sfonda su uno pozzo stupendo che seguito da un altro P.40 arriva in sale e gallerie di ciclopiche dimensioni.... ed ancora c'è da scendere ed esplorare.Quegli occhi non ammettevano giustificazioni, dicevano "Ora o mai più" è il sogno di una vita... L'anima ardeva, voleva bruciare il corpo che la costringeva lontano dagli inferi. La settimana dopo ero dentro a portare sacchi di corde e attacchi!!!! L'incontenibile Trilly, che solitamente era tutta un lamento per il freddo, nemmeno sentiva la temperatura di 3-4° interna alla grotta. Herba, che avevo conosciuto come instancabile e abile attrezzista, nonché trascinatore e organizzatore, aveva raddoppiato le energie: preparava bobine di corde, attacchi, trapani e batterie... si caricava tutto nello zaino e via con il vento in faccia a fare strada! Lollo, che solitamente cercava di bilanciare gli slanci di Herba con il resto del gruppo, sempre alla ricerca del confort totale, armava pozzi, organizzava le squadre e portava ogni genere di succulenta cibaria... mangiava e riprendeva a esplorare come un bimbo che, con un bel gruzzolo di soldi, si aggira da solo nel luna park! Insomma questi i protagonisti, gli esempi lampanti, per dire che tutto il Gruppo è cresciuto, si è prodigato e ha sostenuto uno sforzo che sicuramente era più grande di quello che, fino allora, avevano fatto sia come singoli che come gruppo stesso!Passano le settimane, la grotta si approfondisce e viene battezzata "Chimera", il mostro mitologico, il sogno!Al venerdi, in sede, finalmente ci si ritrovava, sono lontani i giorni dove passando vedevo la luce spenta, ora si parla di chi va a fare il rilievo, le foto, i video, che nome dare alla grotta e come organizzarci per il week end.Si raggiunge la quota di -1.006, si organizzano campi interni di diversi giorni, si va in grotta con amici nuovi ma soprattutto si continua sognare e quella luce negli occhi non sembra affievolirsi, anzi, ogni nuova punta rigenera il fuoco ed ogni nuovo punto interrogativo ne incrementa la forza... Il "mostro" non è mai domo ne di corda ne di esploratori, ingolla anche il poeta di Vagli, il Conte, che ne aveva sognato i passaggi alla quota di circa -600!!!!Arriva la primavera, si fa il corso, poi l'estate il corso finito e uno sguardo d'intesa tra Lollo ed Herba mi lascia perplesso. Poi all'unisono mi guardano in cerca di intesa... Capisco! Siamo al presente, è mercoledi, raduno il Gaag e fisso l'appuntamento per domenica alle ore 5, si va in Chimera c'è da far passare il caposaldo DM3 alla Lisa e poi c'è quella questione che ormai non può più attendere.....Ci troviamo puntuali alle 5.00 a Fosciandora, io, fragino, lisa e il nuovo acquisto del gaag: Diego!Raggiungiamo Loris e Herba alla cava Bettini poi via verso l'ignoto. Nella sala dell'aquila ci dividiamo, fragino e lisa puntano verso le gallerie di bering, io diego herba e lollo in esplorazione lungo una condotta che per ora arriva su un pozzo... si scende il pozzo ed arriviamo in una sala, si bazzica un po' in giro e ci rendiamo conto che siamo ritornati su bering, mi metto a mangiare mentre loris ed herba armano un pozzo che punta verso una frattura, arriva anche diego che nell'attesa girottola andando a beccare una bella galleria freatica! Lo raggiungo, esploriamo diverse diramazioni di cui una spettacolare! Una condotta freatica, nel marmo bianco molto lavorata dall'acqua. Ci raggiungono anche Loris ed Herba scendiamo un pozzo e uno scivolo che però ci riporta in Bering! Continuiamo a guardare e becchiamo una condottina che ci porta in una stanza e da lì, salendo lungo una frana, in altra. Comincia a farsi tardi, anzi è tardi! Si comincia a risalire tutto è stato fatto: la lisa ha passato il DM3, il mostro ci ha stupito ancora con delle condotte spettacolari regalando alla sua vittima un felice trapasso. Eh si... la risalita dopo esaltanti attività di ricerca ed esplorazione dopo 10 ore passate in grotta.... già dopo il primo tiro in salita il valoroso Diego si rende conto del tranello che gli abbiamo preparato, il mostro reclamava speleologi, sangue fresco e i due sacerdoti, Herba e Loris, non potevamo esimersi dal compito! Herba incalza e chiede a Diego se gli sembra come il corso ma diego ormai è nella mistica fase della risalita e nel suo mondo, protetto dal guscio di vapore, non c'è niente se non il croll che non scorre o che non si apre e ancora tanta, tanta grotta da fare..... Usciamo alle 23.30, ad aspettarci c'erano le stelle che brillavano con intensità speciale! Arriviamo alla macchina e domando: Diego come va? Sono paralizzato!!!!! Buon compleanno Chimera...
Marco Lunardi, Speleoclub Garfagnana C.A.I.

Nelle foto di Marc Faverjon: Il campo interno, il pozzo da 160 metri, la colorazione e le regioni freatiche di -1000.

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