Campo della vigilia di natale dal 22
dicembre al 24: partiamo da Castelnuovo soltanto in tre elementi, ma
dotati di notevoli intenzioni e aspettative: Herba, Laura Cavallino e
il sottoscritto.
Lo scopo della missione è
l'esplorazione del ramo del Rainbow: una serie di risalite che si
sviluppa da quota -500m per un dislivello di 380m.
Dato che l'avvicinamento su fondo
nevoso necessita di un discreto impegno fisico per raggiungere
l'ingresso della nostra Chimera, decidiamo di andare a dormire le 2
notti al campo di Sognando Il Laos a quota -700m. Questa decisione,
la cui logica può sfuggire ai più saggi, ci costringe a
trascinare le nostre carcasse, con sacchi pieni annessi, su e giù
per un'infilata di pozzi infinita tra quota 0 e -700m per tutta la
durata dell'impresa, per un totale di più di 2000m di
dislivello positivo tra esterno e interno in 3 giorni... citazione di
Herba: “...tanto per tenersi allenati...”.
Fondamentalmente il cuore
dell'esplorazione si svolge il secondo giorno, quando ci accingiamo
ad affrontare la nostra risalita artificiale che, alla fine di
un'esilarante avventura, colorita di massi volanti, corde troppo
lunghe o troppo corte e disarmi non necessari, ci porta di fronte ad
un'affascinante finestrella apparentemente modesta (1m x 1m), che a
quota +450m dall'inizio del Rainbow sembra scendere, spostandosi
abbastanza in pianta attraverso un meandro ben lavorato e battuto da
un'ammaliante corrente d'aria (sempre citazione di Herba: “...qui
ci passa la Bora!!!”) che ci chiama, ma ormai, anche se molto
golosi, siamo rimasti senza corde...
L'ottimismo che segue quest'avventura
ci porta a progettare un prossimo assalto all'ignoto, con la
prospettiva di raggiungere un nuovo fondo magari ancora una volta a
-1000m: se quest'ipotesi si dimostrasse vera da qui in poi il gioco
si fa veramente duro, ma non è forse questa la sfida che una
volta nella vita vogliamo tutti affrontare?
PINO
PS: Per le foto ci organizzeremo la prossima volta!
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