Via Vittorio Emanuele, Castelnuovo Garfagnana (Lucca)

venerdì 12 dicembre 2008

Ancora emozioni dal profondo...


"Quel chimerico abisso non era, in realtà, una chimera e la mia immaginazione non doveva essere che un segno premonitore, poichè finalmente il mio lungo fantasticare ha preso corpo, e le mie speranze più folli si sono tramutate in realtà." Norbert Casteret, prefazione Trent'anni sotto terra.
In settimana mi chiama Loris per farmi un promemoria di tutta la roba che mi può servire per cercare di andare in chimera per il ponte dell'immacolata. Le condizioni di avvicinamento sono proibitive e la possibilità che l'ingresso sia tappato dalla neve sono molto alte; le condizioni meteorologiche non ci aiutano.....E' sabato 6 dicembre ore 10.45 quando con una mezz'ora di ritardo sulla tabella di marcia trovo Loris, Herba e Manuel (sardo, naturalizzato toscano appartenente al gruppo dei fiorentini.... un ottimo speleo, aspro!), che mi aspettano alla sede... I soliti discorsi di rito: che si fa che non si fa.... forse si, forse no, ma questo ma quello, via andiamo a Vagli e vediamo com'è il tempo, poi magari si va fino alle cave basse.... insomma per farla breve la voglia inconfessata ma che timidamente emerge è quella di andare 3 giorni al Chimera! Detto fatto, ci carichiamo come somari di tutto quello che può' servire per un soggiorno di 3 giorni in grotta più l'occorrente per un avvicinamento di circa 3 ore su ghiaccio! Che dovevo fare? mandarli da soli a divertirsi come matti e per l'ennesima volta ascoltare estasiato i racconti dell'esplorazione? non potevo proprio!!!!!!!!!!Quindi con la certezza che se fossimo partiti dal gruppo sarei poi andato fino -1000 per un campo interno di 2 notti, carico tutto sulla jeep di loris e parto con gli altri compagni di avventura.A vagli il tempo è splendido, come previsto lasciamo la macchina sulla strada in prossimità del bivio per le cave. Ottimo! da lì a piedi fino alle cave basse e poi, ramponati, si sale il canale che ci porta dritti all'ingresso di chimera.Arriviamo all'ingresso dopo quasi 3 ore di camminata impegnativa su ghiaccio; già esser lì è una vittoria per me, sono esausto, mi gira la testa e mi fa male lo stomaco... herba mi ha appena detto che l'ngresso è aperto:"è un po' più stretto ma si passa!" Sono indeciso, sono agitato... in pratica ho paura! Che faccio entro o no? poi devo risalire, risalire , risalire.... questa maledetta parola che mi rimbomba in testa..... in culo tutto! in culo il risalire! ora c'è da scendere! Si entra lasciandoci alle spalle uno splendido tramonto roseo....Faccio fatica su quasi tutti i frazionamenti, non sono sereno e me ne rendo conto... osanna, pozzo nero, sala dell'acquila, gallerie di bering pozzo del pizzaiolo..... non si torna indietro! Bivio, traverso e pozzo Mirage... si scende verso il P.160 "touch in the void" Man mano che scendiamo mi distendo e arrivo bello carico ad affacciarmi nel vuoto.... solo attraverso il rimbombo dello sgrondo dell'acqua mi rendo conto di quanto è grosso quel pozzo, ma in realtà è mentre lo scendo che capisco che il mio concetto di "pozzo grosso" debba essere rivisto (relatività)... Controllo il mailon dell'imbrago, stringo la ghiera del moschettone del discensore, verifico la correttezza delle longes e del rimando, infine controllo la chiusura del terzo bloccante di sicurezza: è ben chiuso anzi direi che è bello stretto :-) Tocco terra estasiato, alcuni secondi per riprendermi e poi via con le esplosioni di felicità al campo... -900 e spiccioli!Il campo è casa, il campo è ristoro e felicità, il campo avrebbe bisogno di un racconto a parte... comunque si mangia bene e tanto... ci si scalda con the e grappa poi si montano le amache si sistemano i sacchi a pelo.... si dorme fino alle 8 di mattina, si fa colazione e si va a lavoro! 2 squadre: io e loris impegnati in una risalita, manuel e herba foto rilievo. In risalita Loris cerca di intercettare un finestrone che speriamo ci apra nuovi orizzonti, arrivato in cima salgo io inventando nuove varianti del nodo a 8 e del barcaiolo.... Loris è indeciso tra il lasciarmi dove sono o aspettare che lo raggiunga per rubarmi il piumino e lascirmi lì.... 'sti speleologi nascono imparati :-).... che sarà mai un po' di freddo!!!!!!Arrivato in cima sono accolto da una aria fresca che mi colpisce la faccia, lontano il frastuono d'acqua... ci siamo, tra poco entriamo in un mondo nuovo e incantato dove avremo il privilegio di constatare come la natura, a dispetto di quello che si crede, si diverta a creare semplicemente per il gusto di fare! seguiamo l'aria intercettiamo il piccolo ruscello e troviamo un pozzetto di 5-6 metri con cascata... "tanto rumore per nulla" dice Loris. Torniamo indietro per verificare altre diramazioni e veniamo raggiunti da Herba e Manuel: anche loro hanno scoperto un po' di gallerie nuove, circa un 200 metri, ma che ricollegano tutte sulla via principale. Tutti e 4 insieme decidiamo di scendere il pozzo trovato da me e loris.Alla base del pozzo l'attivo continua per altri 5 metri poi gira e si lancia a cascata in un ambiente spettacolare: 15 metri di salto, marmo grigio con striature nere, stupendo! è il pozzo D.M.!!!! La forra continua e procediamo per una cinquantina di metri disarrampicando, poi un saltino ma purtroppo la corda è finita e siamo costretti a ritirarci. Ultima sera al campo, ormai le paure sono passate e anche i tentativi di loris di farmi agitare (la prima notte non ha dormito perché si sognava una slavina che chiudeva l'ingresso) falliscono. Sono tranquillo e mentalmente pronto per la lunga salita di domani. A cena si mangia da sfondati, orecchiette al pesto (cucina herba), paella (cucina loris), wustel al tegame, affettati e formaggi di ogni tipo, dolcetti e cioccolata, vino grappa the e letto; domani sveglia presto si torna fuori. La prima sera sull'amaca non è andata troppo male, Manuel invece, a terra, ha dormito peggio e quindi gli cedo volentieri il posto per provare anche l'esperienza di dormire al suolo. Dormo bene, la sveglia è delle migliori: un bel the caldo e biscotti.... Loris ed herba sistemano il campo, io ringrazino mentalmente jacopo e il conte per avermi fatto utilizzare le loro attrezzature, raccolgo le mie cosette e comincio la lunga salita verso la luce... Lo ammetto: il mio era il sacco piuma :-)))))). Badando il più possibile a non buttar giù sassi risalgo il più rapidamente possibile cioè cercando di non fare troppo tappo; dietro, i 3 animali mi seguono e mi cazzeggiano, maledetti.... Salgo con piacere, cerco di non sforzare, mi tolgo la tuta per evitare surriscaldamenti ma è quasi inutile.... si ride e si scherza sul fatto che magari la slavina c'è davvero e non possiamo uscire..... si mangia alla galleria di bering, poi riprendiamo la salita, ormai siamo fuori.... passiamo la chiave di volta, la pressa e i vari passaggini stretti, l'ultima strettoia si passa facilmente visto che le pareti sono ghiacciate, siamo a -15, si vede il cielo azzurro fuori, noi da dentro dobbiamo liberare la corda dal ghiaccio e salire su quello che è diventato uno scivolo ghiacciato. Siccome i ramponi da stivale non li hanno ancora inventati a me' tocca bestemmiare non poco per riuscire a tirarmi fuori!Non è facile raccontare di momenti felici, gioia e relax quando, nello stesso momento, poco lontano, impegnati in attività simili si puo' anche morire! Quindi sottolineo i ringraziamenti a Loris e Herba che si sono messi a disposizione per agevolarmi in ogni modo e rendere tutto sicuro e all'apparenza semplice!
Marco.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti, la sola lettura riesce ad emozionarmi tanto da farmi sembrare di esserci personalmente!!