Domenica 2 ottobre verrà organizzata la speleogita in calendario con la sezione CAI di Castelnuovo. Ci troveremo alle 8:00 nella piazza Vittorio Emanuele a Castelnuovo di Garfagnana. Il nostro obiettivo sarà accompagnare i futuri speleologi in un ramo facile ma affascinante dell'Antro del Corchia. Per info e iscrizioni mandate pure una mail all'indirizzo pietro.taddei2@gmail.com oppure alla mail del gruppo.

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sabato 24 settembre 2011
Speleogita con il C.A.I
domenica 12 dicembre 2010
Antro del Corchia: "8 speleologi intrappolati" Ma è un falso allarme
Paura per un gruppo di speleologi nell'Antro del Corchia, ma in realtà si trattava solo di un falso allarme.
Si temeva che il gruppo - composto da otto persone - fosse rimasto bloccato in una grotta a causa di un crollo, così sono scattate le ricerche. E' quanto spiegano dal Soccorso alpino toscano e i carabinieri. In base a quanto sta emergendo, pare che ci sia stato un fraintendimento sul contenuto del messaggio SMS con cui e' partito l'allarme.
Fonte: LA NAZIONE.
Nella foto: le risalite dei Lucchesi, Antro del Corchia (archivio SPG).
Si temeva che il gruppo - composto da otto persone - fosse rimasto bloccato in una grotta a causa di un crollo, così sono scattate le ricerche. E' quanto spiegano dal Soccorso alpino toscano e i carabinieri. In base a quanto sta emergendo, pare che ci sia stato un fraintendimento sul contenuto del messaggio SMS con cui e' partito l'allarme.
Fonte: LA NAZIONE.
Nella foto: le risalite dei Lucchesi, Antro del Corchia (archivio SPG).
mercoledì 2 settembre 2009
In una grotta delle Apuane si riscrive la storia della fine della glaciazione

Non iniziò, come si pensava fino ad oggi dall’emisfero Nord, ma da quello Sud.
PISA – In quella grotta carsica, la più grande d’Italia, che si estende come un anfratto sterminato tra le profondità delle Apuane e dall’esterno domina il mare della Versilia, si nascondono i segreti della glaciazione. Un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dall’Università di Pisa, li ha scoperti e per la prima volta ha dimostrato che la fine dell’Era glaciale non iniziò come si pensava fino ad oggi dall’emisfero Nord, ma da quello Sud. Una scoperta eccezionale, che sarà pubblicata la prossima settimana dalla rivista scientifica Science e che, secondo gli esperti, può cambiare non solo la storia della paleoclimatologia, ma anche il metodo delle predizioni climatiche con l’elaborazione di modelli più accurati e definitivi. La scoperta è stata possibile grazie allo studio delle stalagmiti della grotta.
GLI ESITI - «La base di queste concrezioni – spiega Giovanni Zanchetta, il ricercatore pisano a capo del team - contiene il registro completo delle variazioni climatiche degli ultimi 800mila anni e il suo studio ha permesso di ricostruire e datare i più importanti eventi climatici degli ultimi millenni, fissando con esattezza l’inizio dell’ultima glaciazione a 112 mila anni fa, per esempio. Adesso, le analisi, ci dicono che la penultima glaciazione terminò intorno a 140 mila anni fa, molto prima di quanto fino ad ora si era ipotizzato, e il riscaldamento del Pianeta iniziò dall’emisfero Sud». I ricercatori studiano gli isotopi del carbonio e dell’ossigeno conservati appunto nelle stalagmiti.
STALAGMITI - «Insieme ai sedimenti lacustri e marini – spiega Zanchetta - questi archivi ci consentono di ricavare informazioni su larga scala e ricostruire la variabilità climatica a lungo termine». Insomma, è un po’ come leggere dal passato il futuro. Una sorta di “eterno ritorno” naturale che, ciclicamente, potrebbe manifestarsi. «E dunque le oscillazioni climatiche del passato – continua il ricercatore dell’ateneo pisano – ci aiutano a comprendere l’evoluzione futura. La variazione climatica è una costante del nostro pianeta, non un’eccezione. Gli ultimi 10 mila anni sono stati caratterizzati da numerosi cambiamenti e l’area mediterranea ha subito evoluzioni che ci possono dare indicazioni utili su come muterà il clima a livello mondiale». Ai dati “naturali” vanno poi aggiunte le variazioni antropiche, ovvero l’intervento dell’uomo sulla natura. L’Effetto Serra, per esempio, è un fenomeno accentuato dall’inquinamento, così come le variazioni sul clima sono esasperate da disboscamenti dissennati e in generale da un uso improprio del suolo e dell’acqua. Eppure anche su questo gli scienziati si dividono. C’è chi sostiene, per esempio, che l’immissione nell’atmosfera di grandi quantità di Co2 da parte dell’uomo, abbia di fatto ritardato l’avvento di una nuova era glaciale. Dunque dai segreti dell’Antro del Corchia si avrà un quadro più esatto di teorie e si guarderà con maggiore chiarezza verso il futuro della Terra. Il progetto Antro del Corchia è nato grazie alla sensibilità dell’Università di Pisa e anche al contributo della Federazione speleologica toscana. Nessun finanziamento, purtroppo, è arrivato a livello governativo.
STALAGMITI - «Insieme ai sedimenti lacustri e marini – spiega Zanchetta - questi archivi ci consentono di ricavare informazioni su larga scala e ricostruire la variabilità climatica a lungo termine». Insomma, è un po’ come leggere dal passato il futuro. Una sorta di “eterno ritorno” naturale che, ciclicamente, potrebbe manifestarsi. «E dunque le oscillazioni climatiche del passato – continua il ricercatore dell’ateneo pisano – ci aiutano a comprendere l’evoluzione futura. La variazione climatica è una costante del nostro pianeta, non un’eccezione. Gli ultimi 10 mila anni sono stati caratterizzati da numerosi cambiamenti e l’area mediterranea ha subito evoluzioni che ci possono dare indicazioni utili su come muterà il clima a livello mondiale». Ai dati “naturali” vanno poi aggiunte le variazioni antropiche, ovvero l’intervento dell’uomo sulla natura. L’Effetto Serra, per esempio, è un fenomeno accentuato dall’inquinamento, così come le variazioni sul clima sono esasperate da disboscamenti dissennati e in generale da un uso improprio del suolo e dell’acqua. Eppure anche su questo gli scienziati si dividono. C’è chi sostiene, per esempio, che l’immissione nell’atmosfera di grandi quantità di Co2 da parte dell’uomo, abbia di fatto ritardato l’avvento di una nuova era glaciale. Dunque dai segreti dell’Antro del Corchia si avrà un quadro più esatto di teorie e si guarderà con maggiore chiarezza verso il futuro della Terra. Il progetto Antro del Corchia è nato grazie alla sensibilità dell’Università di Pisa e anche al contributo della Federazione speleologica toscana. Nessun finanziamento, purtroppo, è arrivato a livello governativo.
Marco Gasperetti, Corriere della Sera.
Nella foto: un carotaggio.
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venerdì 3 luglio 2009
Ingresso turistico del Corchia
La Federazione Speleologica Toscana ha ricevuto lamentele in merito al ritrovamento dei cancelli e porte aperti dell'ingresso turistico dell'Antro del Corchia e dell'utilizzo da parte degli speleologi di tale ingresso. Ricordiamo a tutti che la Federazione Speleologica Toscana si attiene alla delibera del Consiglio Direttivo del Parco n.27 del 14 luglio 2001 che recita: riguardo al comportamento degli speleologi nel tratto attrezzato dell'Antro del Corchia, oltre quanto stabilito dal regolamento (vedere sito ufficiale dell'Antro del Corchia alla sezione informazioni generali), è a loro vietato: - l'ingresso dalla galleria artificiale, se non specificamente autorizzati nel caso di trasporto di materiali ingombranti o per particolari esigenzedi servizio. Sono sempre fatte salve le operazioni emergenza e soccorso - ingombrare il percorso con attrezzature e non concedere il passo e la precedenza ai visitatori, in modo da costringerli ad attese e deviazioni dicammino La Federazione Toscana, già in passato, ha inviato ad i gruppi lettere dove veniva ribadito il sudetto regolamento le norme di comportamento neltratto turistico.Come spesso accade, che se da un lato molte persone rispettano accordi, dall'altro ci sono quelli che si sentono chiamati fuori da ogni norma e regolapadroni del mondo ipogeo e spesso anche di quello epigeo. Pertanto ribadiamo quanto segue: i gruppi e gli speleologi che possiedono in modo del tutto ingiustificato copia delle chiavi dell'ingreso dell'Antro, fatto che spiega l'utilizzo del tunnel artificiale, sono esortati a non persistere nel loro nell'utilizzo ed a collaborare con la Federazione e la speleologia tutta a far rispettaregli accordi stabiliti. Abbiamo scoperto tanti ingressi del Corchia, tutti percorribili da noi esperti speleologi.Lasciamo la galleria artificiale alle persone che non possono provare l'emozione di entrare in un' anfratto misterioso e giungere in quei luoghi buie suggestivi che ci spingono ogni fine settimana ad incontrarci per illuminare insieme il ventre delle montagne.
Il comitato federale.
Nella foto: il ramo del Giglio, foto Marioti.
giovedì 11 giugno 2009
Ancora foto dallo SPELEO LIMBURG
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giovedì 21 maggio 2009
Antro del Corchia: traversata classica
Il 20 maggio siamo stati onorati di accompagnare un gruppo di olandesi a visitare l'Antro del Corchia effettuando la traversata classica dall'ingresso di Buca d'Eolo alla Buca del Serpente. Il gruppo, appartenente allo SPELEO LIMBURG, ha apprezzato l'uscita e tutti i componenti sono risultati entusiasti ed euforici. Questo ha gettato le basi per un proficuo gemellaggio che, probabilmente, si ripeterà in estate. Se avranno la possibilità infatti sperano di completare l'esperienza Apuana con un periodo esplorativo in Carcaraia, in concomitanza con il nostro campo che (spero) terremo ad agosto. Thanks to Jolanda, Peter and all friends for a nice day of caving!
Il Presidente, Pietro Taddei.
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giovedì 22 gennaio 2009
Ecco le foto dell'uscita in Corchia
martedì 20 gennaio 2009
Domenica 18\01\2009 Antro del Corchia

Domenica scorsa un nutrito numero di soci dello Speleogarfagnana si è dato appuntamento a Castelnuovo per un'uscita in Antro del Corchia, per una visita nelle zone che si sviluppano sotto il Pozzo Suzanne. Hanno partecipato Loris, Herba, Vanessa, Simona, Lisa, il Conte, i due Gini ed io.
Tanto divertimento e tanti piacevoli incontri all'interno del complesso carsico, per citarne alcuni gli amici del Gruppo Speleologico Lucchese, quelli di Pietrasanta, Sarzana, Pistoia e Spezia.
Nella foto archivio SpG: Le regioni del Ramo del Giglio, Antro del Corchia.
lunedì 26 maggio 2008
Antro del Corchia: traversata classica

L'ultima uscita del corso ci ha visto impegnati nella traversata classica dalla Buca d'Eolo (Ventajola) all'ingresso del Serpente in Antro del Corchia. L'entusiasmo oramai è alle stelle, gli allievi sono ansiosi e affamati di grotte e gli istruttori hanno promesso ulteriori uscite didattiche ed esplorative.
Stiamo già pensando a un secondo livello che comprende delle nozioni sull'armo, cenni di pronto soccorso e carateristiche specifiche dei materiali.
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venerdì 23 maggio 2008
Corso 2008: Antro del Corchia.

Domenica scorsa il corso di speleologia ha ripiegato, causa maltempo, alle Gallerie dei Veronesi in Corchia.
Nonostante la giornata pessima non abbiamo incontrato problemi derivanti dalle copiose precipitazioni in mattinata e nel primo pomeriggio. Il ramo, di straordinaria bellezza grazie anche alle aragoniti verdi con ossidi di rame, si apre pendolando verso una enorme finestra sul Pozzo a Elle, lungo la via che porta al fondo del sistema carsico.
(nella foto: Verso la galleria delle Stalattiti in Corchia, archivio SpG.)
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